Il Museo è suddiviso in tre sezioni che occupano tre sale del Liceo Nevio:
- strumenti scientifici e oggetti naturali e mineralogia
- modelli didattico-scientifici
- macchine per l’ufficio (scrittura, calcolo) e per il multimedia.
Il NeMuSS in sintesi è raccontato nel pieghevole.
Le collezioni di oggetti sono interessanti perché:
– conservano la memoria di strumenti scientifici, apparati e macchine oramai obsoleti per tipologia e funzione che non si costruiscono ed usano più da almeno 50 anni;
– documentanto costruttori individuali e ditte (anche napoletane) protagoniste dalla storia tecnologica e scientifica italiana ed internazionale;
– recuperano e raccontano (grazie alle strategie largamente interattive della visita, adeguata all’età e alle competenze dei visitatori) come strumenti, modelli e apparati erano utilizzati;
– testimoniano come si “faceva” scuola dal 1864 al 1970 circa;
– offrono, indirettamente, uno spaccato della vita sociale e culturale della città di Santa Maria Capua Vetere attraverso la storia della sua istituzione educativa più antica ancora in attiivtà.
Complessivamente:
– 75 modelli didattico scientifici (1910ca – 1960)
– 56 strumenti scientifici di fisica e chimica (1871 – 1960ca)
– 20 preparati di scienze naturali ed 1 scheletro umano (1871 – 1910)
– 32 fossili
– 178 rocce e minerali
– 3 macchine per ufficio (1950-1960)
– 9 apparecchi per multimedia (1950 – 1990)
I costruttori documentati sono artigiani e ditte di rilievo nel settore tra la metà del 1800 e gli anni 1970, a Napoli, in Italia, nel mondo: Pasquale Potenza, Giuseppe Bandieri, Tecnomasio, Officine Galileo, Vallardi, Giacomo Manuelli, Emile Rousseau, Paravia, Fumeo, Olivetti, Malinverno, Everest, Biocraft